Manillac

In attesa dell'uscita del primo singolo di Camilla Cristine, in arte Manillac, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei. 


Ciao Camilla come stai? pronta per questa chiacchierata?
Certo, eccomi pronta a risponderti con piacere.

  1. Come é nata l'idea di intraprendere questa avventura discografica?

Mi è sempre piaciuto cantare, ascolto musica tutto il giorno. Diciamo che è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto. Tempo fa, tramite una mia amica, sono stata chiamata per partecipare ad un video clip dove ho avuto il piacere di conoscere Alessandro Saiani.

Diciamo che il primissimo incontro non è stato proprio indolore, visto che durante le riprese del videoclip, che stava girando lui, mi ha letteralmente travolta durante una scena dove lui, con la camera in mano, stava indietreggiando….(ride, ndr). Dopo questa esperienza, Alessandro mi ha contattata e da li è nato il mio nuovo percorso di grande studio e impegno nella musica.

  1. Dalle passerelle ai palchi? ci può essere un filo conduttore fra le due cose?

Sono davvero molto legata alla moda e a tutto il mondo che la circonda. Onestamente però non vorrei che ci fosse un legame fra questi due mondi perché li trovo molto diversi. Sicuramente con la musica posso e voglio esprimere chi sono e cosa provo. Sono, nel bene e nel male, artefice delle emozioni che cerco di trasmettere con la musica. Lavorando nella moda, mi è capito di indossare degli abiti che non mi piacevano e di portarli in passerella in maniera convinta anche se proprio non me li sentivo belli addosso. Questo nuovo progetto musicale mi appassiona perché mi sento libera di esprimere i miei sentimenti e le mie paure. Alessandro, che chiamo tante volte sant’uomo (ride, ndr), mi ha spronata a raccontare e “tirare fuori” emozioni e sentimenti che non credevo di avere.  

Sono passata dal sentirmi un manichino, a poter esprimere liberamente chi sono e quello che provo.

Come dice sempre Alessandro…….”medaglia medaglia” (ride, ndr), da una citazione di un cartone animato degli anni 80.

  1. La carriera da modella continuerà o ti concentrerai solo sulla musica?

Quando ho intrapreso questo nuovo percorso musicale, ho praticamente smesso di fare la modella. Ho anche trascurato un po’ gli studi (ride, ndr).

La musica mi rende felice e mi fa sentire libera. Anche se non dovesse portare a nulla, continuerò questo bellissimo progetto perché mi fa sentire bene. Trovo che questa sia la cosa più importante per me, stare bene con me stessa e con la gente che frequento.

  1. Con questa tua prima canzone cosa vuoi raccontare?

Con questo mio primo singolo, voglio raccontare la storia di una bambina che è “costretta” dagli eventi, ha diventare donna molto in fretta. Una bambina che deve in qualche modo diventare adulta molto in fretta. Una donna che, essendo cresciuta troppo in fretta, si sente ancora bambina. Sicuramente il testo è molto autobiografico......e non dico altro!!! 

  1. Come è nata l'idea di scrivere di questo argomento?

Sia il testo che la musica sono stati scritti da Alessandro. Avevamo iniziato a scrivere una prima canzone insieme, ma nel frattempo, sono sicura, mi stava studiando per cercare di capirmi meglio. Durante un viaggio a Sanremo, per il festival, essendo stati in macchina insieme per molto tempo, Alessandro ha cominciato ad intervistarmi per capire meglio con chi aveva a che fare (ride, ndr). Da li, dopo i miei racconti, è nata la mia prima canzone, con questo testo che trovo geniale.

  1. Verrà realizzato un video clip del tuo nuovo singolo?

Siiiii, sono super felice perché all’interno del video clip ci sarà la mia sorellina Jawi che farà la parte della bambina.

  1. Cosa bolle in pentola in Visory Suisse per le prossime mosse discografiche di Manillac?

Sono molto felice di far parte della famiglia Visory, sicuramente il mio percorso è davvero appena iniziato e ho tantissimo da imparare e soprattutto capire. I “sistemi” dell’industria discografica sono davvero molto complicati ma la mia voglia di imparare ed impegnarmi non mi fermerà mai.

  1. Oltre al progetto musicale, hai in programma altro?

Diciamo che stiamo pensando ad un progetto molto grande per il 2024, ma è talmente grande che, sia per scaramanzia, fattibilità e per evitare di dare notizie che magari poi non si avverano, non vi anticipo nulla.

Diciamo che mi trovo davvero bene a lavorare con Alessandro e le occasioni di costruire cose nuove sicuramente non mancheranno.






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